Siamo in zona arancione, di conseguenza si può tenere aperto il rifugio, ma solo da asporto. Più chiaramente è lecito entrare nel rifugio per ordinare ma per la consumazione ci si deve spostare all’esterno, lontani dalla porta d’entrata e d’uscita. Per coloro che soffrono il freddo è a disposizione un piccolo braciere vicino al gazebo dove è possibile riscaldarsi, sempre mantenendo la distanza sociale e condividendo la piccola fonte di calore. Ancora il sole non tocca questa zona del Volano, ma manca poco. Il 21 gennaio i suoi raggi finalmente toccheranno per un quarto d’ora circa il rifugio finché a fine febbraio eccolo illuminare per tutta la giornata i nostri monti. Di contro alla mancanza del sole é presente tantissima neve: soffice, friabile, quella che non ti bagna e ti permette di sciare o ciaspolare stupendamente. Erano anni che non vedevo così tanta neve! Qualche giorno fa di ritorno dal rifugio e sprovvista di ciaspole e di ramponi sono stata costretta a camminare sopra la bianca distesa, sprofondando, fino al ginocchio, nella neve morbida. Non so descrivere le sensazioni provate: indefinibili, avvolgenti… Posso solo dire:” Provate. Altro che ciaspole!” E’ necessaria, però, che la neve sia morbida.
Comunicazione strade: si può salire al rifugio da entrambe le mulattiere.
La foto in evidenza ritrae alcune baite appena prima del rifugio, l’altra mostra il piccolo braciere vicino al gazebo.