Distanziamento sociale, contatto con la natura, riscoperta di se stessi e di luoghi magici, incantati, magari appena fuori casa. E’ l’estate della montagna, delle vacanze slow, per dirla all’inglese, dolci, tranquille. L’emergenza Covid-19 ha acuito il bisogno di tranquillità e di scoperta, o meglio, riscoperta di noi stessi e di angoli da sempre vicini fisicamente e distanti come mood, fino a oggi. All’improvviso si assiste alla riscoperta di luoghi sconosciuti, nicchie fino ad ora poco frequentate a vantaggio di luoghi blasonati di enorme attrattiva turistica. Ognuno di noi sente il bisogno di riscoprire angoli sconosciuti, di assaporare qualcosa di nuovo, per risvegliare emozioni anestetizzate da giorni e giorni passati col fiato sospeso. Accompagnati da Renzo Ruggeri, amante e conoscitore unico degli angoli anche più nascosti delle nostre stupende montagne, partiamo di buon’ora dal Volano dopo aver preso, perché no, un caffè in rifugio e chiacchierato con Assunta, che intanto in cuor suo freme perché stiamo rubando minuti preziosi al suo giro mattutino per funghi. Da 1400 metri circa di altitudine, saliamo per una ventina di minuti un sentiero sconnesso che dopo alcuni tornanti(5) incontra la strada proveniente dalla Zumella. Proseguiamo a destra e, seguendo il sentiero CAI e le indicazioni per il Passo di Mezzamalga, presto raggiungiamo un bivio; lasciamo il sentiero CAI che va verso il Bivacco Macherio e proseguiamo per il sentiero delle “chiesette alpine” (Mons. Antonioli) e dopo poco camminare troviamo sulla nostra sinistra il sentiero proveniente dalla Malga del Dosso e poco più avanti un bivio, che seguito a destra scende verso i ruderi della Malga del Marmor. (CONTINUA) (A cura di Sara De Marie per il giornalino locale”Da Cimbergo”).