Continuiamo verso l’alto a sinistra fino al cosiddetto “buco dell’orso”, un ammasso di rocce, mentre alla nostra destra ecco ergersi maestoso il Pizzo Badile; ma proseguiamo, fino ad imbatterci su una roccia che riporta scolpito un grande stemma degli alpini con la scritta “1918-V-Compagnia”. Calpestando una probabile mulattiera militare della Grande Guerra, ancora in ottimo stato di conservazione arriviamo ai piedi del pendio. Prima di arrivare ai piedi del pendio incontriamo però una scritta che indica:”il laghetto del silenzio”: un piccolo laghetto formato dallo sciogliersi delle nevi e la cui consistenza dipende quindi dal periodo di visita e dal meteo: è facile trovarlo ancora parzialmente ghiacciato anche a stagione inoltrata. Proseguiamo sul sentiero sconnesso e saliamo, su e su, fino a trovarci davanti una specie di scala di arroccamento; da qui a raggiungere la sella del passo è un niente. E via con i panorami mozzafiato: a nord-est la Cima della Rossola, la Cima del Gellino e la Cima Dernal, a sud-est il Monte Listino, di fronte a noi il Monte Monocola e verso ovest il Pizzo Badile, la Valcamonica e in lontananza a nord-ovest il Bernina (per citarne solo alcuni). Si ritorna con lo stesso percorso fatto all’andata; un giro che, in poche ore, ci porta a visitare il cimitero militare, il laghetto del silenzio, il passo di Mezzamalga, e a calpestare sentieri militari ancora splendidamente mantenuti e visibili, fino a giungere di nuovo alle malghe del Volano, questa volta per un buon tè, per ritemprare il fisico, lo spirito già ricaricato dalle singolari vedute.( a cura di Sara De Marie per il giornalino del paese “…da Cimbergo”)