Finalmente quest’anno é giunto un gregge di circa settecento pecore sulle nostre montagne. Loro compito era ripulire i prati dalle erbacce che da tanto tempo infestavano questi luoghi. L’hanno svolto molto bene: ora si può camminare e vedere dove si appoggiano i piedi. La prossima stagione sarà anche meglio, mi hanno detto. Da molto aspettavo che chi di dovere si decidesse a provvedere al degrado dei pascoli: l’erba vecchia di anni non va bene per le mucche e le capre mangiano anche le cime degli arbusti e dunque ci vogliono le pecore per sanare la situazione. Sono arrivate fin oltre la malga del Dosso ed infatti si notano, appena sopra, due macchie prative che testimoniano la loro capacità di spazzini. Non mi sembra ancora vero guardare dalle finestre del rifugio e vedere tutto pulito. I nostri anziani raccontano di quando erano ragazzini e tutta la conca era un pascolo. Per raccogliere legna dovevano recarsi fino alla malga. Un ringraziamento ai due pastori, guardiani di questi umili animali, che hanno trascorso tre mesi sui nostri monti, tra disagi e fatica. Confido che l’allevatore ed il suo aiutante tornino anche i prossimi anni perché c’é ancora tanto lavoro da fare.