Oggi vorrei suggerire un nuovo percorso escursionistico di media difficoltà e veramente interessante. La prima volta che ho scoperto questo pezzo della conca del Tredenus è stato alcuni anni fa grazie allo zio Rome. Aveva i suoi asini ai piedi del Pizzo Badile ed ogni giorno, solo o con l’amico Renzo, saliva a controllare che tutto fosse a posto. Un pomeriggio, finalmente, anche io con mia figlia e le nipoti, sono riuscita ad accompagnarlo. Un’ora di salita veloce perché lo zio aveva un passo che era tutto un dire e già vedevo la conca del Volano un puntino laggiù in basso. Anche il Pizzo visto da lassù era meno imponente: sembrava quasi sdraiato. Abbiamo lasciato il sentiero che porta alla cima e preso quello a sinistra tra gli ontani e i rovi di lamponi. Non ci si può sbagliare perché l’indicazione è scritta chiaramente su un sasso che si mostra davanti a chi sale: freccia dritta “Pizzo Badile”, freccia a sinistra ” Malga Marmor”. Siamo saliti ancora per circa 30 minuti ed eccoci arrivati alla nostra meta. Nel silenzio della montagna all’improvviso, anche se lo zio ci aveva avvisate, abbiamo sentito il fischio della marmotta sentinella che avvisava le compagne del nostro arrivo. Indimenticabile. Siamo riuscite anche a vederla, in piedi che ci osservava, sopra uno dei massi erranti che punteggiano il posto. Abbiamo cercato gli asini che si erano spostati in alto, quasi al passo di Mezza Malga e pascolavano tranquilli. Con un fischio lo zio li ha fatti avvicinare e mentre lui dava loro un poco di pane e sale, noi ci siamo riposate gustandoci i grossi e succosi mirtilli che crescono vicino ai ruderi. Dalla malga, ormai quasi inesistente, posta su un promontorio, si vede e si può essere visti da chi si trova al rifugio. Abbiamo fatto segni con le mani per salutare dalla nostra altezza come ci eravamo accordati con chi era rimasto giù a Volano e poi abbiamo preso una via diversa per il ritorno, il sentiero che si snoda a sinistra della Malga del Marmor e che, dopo un breve percorso, si congiunge alla mulattiera costruita dagli alpini nella grande guerra che porta al Passo di Mezza Malga. Abbiamo attraversato tutta la conca del Tredenus, superando la deviazione che porta al Bivacco Cai- Macherio e guadando il torrente e finalmente siamo giunti al rifugio. Che bella camminata: si sale all’inizio quando si è riposati e poi, al ritorno quando si è stanchi, la strada è in piano e in discesa. Così bella che ogni anno a fine agosto ci tengo a ripercorrerla.