Ci piacerebbe condividere i ricordi di ormai 33 anni trascorsi al Rifugio con tutti quelli che hanno voglia di leggere, con chi ha piacere di scoprire piccoli scorci di vita montanara, ma soprattutto con chi era presente proprio in quei momenti.
Ci piacerebbe anche che chi ha, tra i suoi ricordi, delle esperienze riguardanti le nostre montagne ce le faccia pervenire, se ne ha piacere, per poterle pubblicare e socializzare. A chi parteciperà a questa iniziativa un forte GRAZIE.
Questo ricordo è di Assunta.
MILITARI
All’alba, appena gli escursionisti partivano per l’alta montagna, zaino in spalla, prendevo il trial e scendevo in paese a fare la spesa. Che sorpresa ed un poco di paura, quando una mattina, all’uscita da un tornante, mi sono trovata davanti un consistente numero di militari che stavano salendo in fila indiana. E’ sconcertante trovarsi davanti all’improvviso dei ragazzi in tuta mimetica, silenziosi nel silenzio della pineta. Un lampo nella mente: la guerra? Fortunatamente no ed al mio ritorno, scopro che era stata scelta come meta del campo estivo la mia zona. Avevano montato, nel prato antestante il rifugio, delle enormi tende dove cucinavano e molti dormivano. Altri si erano accampati nel rifugio, nei sacchi a pelo, sdraiati sul fresco pavimento in cotto. AlLa mattina quando mi alzavo, dovevo fare attenzione a non inciampare in qualcuno mentre mi recavo in cucina ad accendere la luce a gas. Nella cantina era stata allestita l’armeria, dove un militare faceva la guardia. L’ultima notte senza alcun preavviso era arrivato un alto ufficiale, un signore di una certa età che il giorno dopo aveva mostrato la sua esuberanza fisica raggiungendo il Bivacco Cai-Macherio in un tempo brevissimo, che i suoi ragazzi nemmeno si sognavano. Alla partenza ci hanno fatto dono di alcune tavolette di cioccolato fondente, quelle molto spesse, che allora non si trovavano nei negozi e di cui disponevano solo i militari.
Per alcuni giorni ci siamo sentite ben protette.