INCONVIENENTI
In cucina c’era una vecchia stufa a legna in ceramica bianca sulla quale cucinavamo, ogni domenica, la polenta per circa trenta persone. Per versare la farina e mescolare io e la zia, a turno, dovevamo salire su una sedia poiché la pentola era grande e stando in piedi in terra non riuscivamo a mescolare bene. Che scottature alle braccia quando si versava la farina mentre l’acqua bolliva!
Dunque, alla domenica , il pranzo era carne di brasato, coniglio o spezzatino con polenta. I turisti facevano l’ordine e poi si avviavano in escursione nei dintorni. Sarebbero tornati all’ora di pranzo. Una mattina, accendiamo il fuoco nella stufa, mettiamo la pentola con l’acqua e ci dedichiamo ad altro nell’attesa che l’acqua giungesse a bollore. Ogni tanto controlliamo, ma… nulla! L’acqua non bolle e la legna non riusce a bruciare bene. Come mai? Intanto il tempo passava e noi avevamo promesso polenta a pranzo!
Finalmente scopriamo che la legna risulta umida perchè dalla pentola scende sul fuoco in continuo una goccia d’acqua. Panico! Quella era l’unica pentola adatta per cucinare la polenta che avevamo. Che fare? Pensa e ripensa ed EUREKA, un lampo nella mente. Buttiamo nell’acqua un uovo crudo che con il calore si solidifica e va a tappare il foro della pentola. L‘uovo con la polenta è molto gustoso. Riusciamo così a preparare il piatto che avevamo promesso, soddisfacendo le richieste gastronomiche degli escursionisti. L’idea mi era venuta ripensando ai telefilm con Mc Gyver che, per chi ha più o meno la mia età che non rivelo, era un eroe.
In quel periodo seguivo la filosofia ”la necessità aguzza l’ingegno”. In effetti, troppo spesso dovevo metterla in pratica.. Comunque, da ogni esperienza si apprende qualche cosa e da quella ho imparato che è meglio avere due pentole per la polenta. Non si sa mai!