Continuo con le notizie scoperte sulla storia del rifugio al Volano. I muri erano spessi , a secco, con grandi travi che sorreggevano il tetto in tegole.Fu costruita un’enorme stanza che doveva fungere da sala ristoro, una cucina, una stanza per gli eventuali gestori, una camerata comune per coloro che, di volta in volta, avessero avuto bisogno di un rifugio ed infine, particolare che più di tutti rendeva questa costruzione differente dalle altre baite, la soffitta, immensa a quel tempo.Sotto, ovviamente, la stalla per le bestie, che rimaneva pur sempre di vitale importanza.
Rifacimenti e cambi di gestione lo hanno visto di volta in volta evolversi. La cameretta comune ha lasciato, oggi, il posto a stanze, i letti in assi a letti-castello in ferro, il pavimento, allora in legno, a piastrelle in cotto. E’ munito dei comfort cui siamo abituati( bagno, doccia, telefono, elettricità), ma il sapore è quello di un tempo. All’esterno un Paradiso incontaminato, in cui la mano dell’uomo quasi non si avverte. La sua bellezza sta, probabilmente, nel suo essere poco conosciuto. Per chi poi, non vuole limitarsi ad una semplice passeggiata, ma assaporare la vita tra le radure , il Rifugio permette di soggiornare . Mulattiere quasi sconosciute, distese di boschi cui fanno da cornice la catena del Tredenus ed il Pizzo Badile, mete non solo per escursionisti ma anche per chi cerca una facile alternativa al caotico mondo cittadino. Una terra insomma che aspetta di essere conosciuta e di far conoscere, a sua volta, i genuini valori che le sono propri.