GEMELLO SETTENTRIONALE DEL TREDENUS 2790 mt: VIA FEDERICO GIOVANNI KURTZ. Aperta da SEVERANGELO BATTAINI e BEPPE CHIAF il primo ottobre 1989.
Ripetuta dai protagonisti del racconto il 19 agosto 2019 in occasione dei 30 anni di Giovanni Federico Kurtz, a cui la via è dedicata.
Per gentile concessione di Angelo Ferraglio, autore dell’articolo
“Ciao, sono Federico (…..) Vado al dunque: mio papà, dopo la mia nascita mi dedicò una via di arrampicata sul Gemello Settentrionale del Tredenus. Vorrei ripeterla con te”. ”Ok, nessun problema, programma il tutto in base ai tuoi impegni”.
La scelta cadde su sabato 3 e domenica 4 agosto con partenza da Brescia nel pomeriggio di sabato. Subito intuii che l’orario e i giorni scelti erano inappropriati, ma non volli fare il bastian contrario. A Federico si aggiunse Davide, un amico di Belluno. Arrivarono a casa mia nel pomeriggio e, prima ancora dei preparativi, si gustarono un’abbondante pastasciutta al pesto! Poi via verso Paspardo e Malghe del Volano. All’arrivo, com’era prevedibile, notai la scarsa possibilità di parcheggio (sabato e domenica di agosto sigh sigh!). Risolto comunque questo primo inghippo, partimmo con zaini pesanti. Strada facendo la fatica, il caldo, il peso sulle spalle e…l’età mi avevano debilitato. Federico e Davide decisero di scaldare con il loro fornelletto un po’ di acqua aggiungendovi dei sali minerali e me la offrirono. Dopo aver ingerito tutta quella sostanza, al primo accenno di “Come stai? Ti sei ripreso un po’?” vomitai il tutto. Uno dei due, non ricordo chi fosse, esclamò: ” Guarda dove sono finiti i nostri sali minerali, sui rododendri!” Mancava poco al bivacco Macherio… Quando lo raggiungemmo, visto che i sei posti erano già tutti occupati, Davide ebbe la brillante idea: ”L’anziano sta male, può dormire qui?” Nessuno obiettò, una coppia dormì in un’unica brandina, un singolo sul pavimento…Federico e Davide lasciarono nei pressi del bivacco i loro zaini e scesero a dormire al De Marie al Volano. Risalirono il giorno dopo, a mezzogiorno. A quel punto decisi di rinunciare. Il primo approccio al Gemello Settentrionale del Tredenus fallì miseramente, ma…battere il ferro quando è caldo!
E così feci.
La settimana seguente telefonai ad Alberto, prendemmo accordi e, per non incorrere nuovamente in errore, scegliemmo come date domenica 18 e lunedì 19 agosto. A noi si unì anche Roberto. La domenica partimmo con tutta tranquillità e raggiungemmo il bivacco Macherio, libero, tutto a nostra disposizione! Unico neo spiacevole: mancanza assoluta di acqua! Risolvemmo il problema con una piccola macchia di neve sporca, rimasta sotto le pareti, nemmeno tanto vicino: neve da sciogliere con il fornelletto e da filtrare, ma come? Con la mia maglietta di cotone… sudata! La sera al bivacco ci cucinammo una pastasciutta. Il mio compito nel frattempo fu quello di dare informazioni e spiegazioni sugli apritori della via: Severangelo Battaini e Beppe Chiaf. Non potei che dire bene di loro, tutto il bene possibile, come uomini, come alpinisti, come amici. Fino alla fine mi offrirono fiducia, stima, disponibilità. Alberto e Roberto ascoltavano. Dopo la cena ci addormentammo pensando al domani, alla via Federico Giovanni Kurtz già salita da me in veste invernale il 14 febbraio 1993, grazie a tre alpinisti della Società Ugolini. Lunedì 19 agosto sveglia ad un orario adeguato, colazione e partenza.
Nebbia e foschia ci accompagnarono fino all’attacco e poi per quasi tutta la via. La salita si svolse senza intoppi, riuscimmo a gustare la bellezza dell’ambiente e dell’itinerario. Sicurezze integrate con friends e nuts, soste con due chiodi presumo degli apritori. Alberto e Roberto si alternavano nei tiri di corda, io a far sicurezza. Roberto, conosciuto da me in questa circostanza, cercava di carpirmi altre informazioni sui due “personaggi” Seve e Beppe, ma quando si accorse che mi stavo emozionando troncò le domande e iniziò le riprese con la sua piccola telecamera. Tutto andò alla perfezione: Gran bella Via! Diedri, fessure nitide, roccia sana…la salita ci diede sicurezza e soddisfazione. Discesa in val di Dois con molta attenzione…
Appena mi fu possibile inviai un messaggio a Federico Giovanni Kurtz: Buon Compleanno dalla via a te dedicata da tuo papà Seve e da Beppe!”
( tratto da “Adamello”, periodico del CAI-sezione di Brescia)